400 km di cammino nell’entroterra delle Marche alla scoperta delle origini dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini
400 km di cammino nell’entroterra delle Marche alla scoperta delle origini dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini
400 km di cammino nell’entroterra delle Marche alla scoperta delle origini dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini
HomeIl PercorsoSpiritualità del Cammino
Fratello/sorella, che sei incuriosito dal Cammino dei Cappuccini e magari ti stai preparando a percorrerlo, ricorda: la vita spirituale non è astratta. È concreta come è concreta la strada.
Quando la realtà nella sua ripetitività a volte banale, ti apre all’incontro, alla relazione d’amore con Dio, con i fratelli e le sorelle… quella è la vita spirituale!
Non un intimismo religioso chiuso tra quattro mura ma la vita che scorre sotto i piedi di chi cammina. La vita spirituale è intessuta di gesti, parole, volti, incontri, relazioni.
Perché mettersi in cammino, allora? Per poterci riappropriare di ogni singolo attimo e scoprire che in esso c’è molto più di ciò che appare nel primo strato. La vita che conduciamo è frenetica, veloce e a volte alienante. Mettersi in cammino ci dona la possibilità di rallentare e di riconsiderare ad ogni passo la bellezza e il “di più” che il nostro cuore cerca e che il soffio dello Spirito ci manifesta.
Prima di te molti frati hanno camminato su questi sentieri. Come figli di san Francesco anche loro si sono immersi nella bellezza e nella fatica della strada ricordando quello che il Santo di Assisi diceva spesso ai frati: “Noi siamo pellegrini e forestieri in questo mondo”. La strada allora diventa maestra di vita. Una metafora della vita.
Ci si mette in cammino e la meta non è un luogo ma l’incontro con un volto, una persona: il Signore nostro Gesù Cristo. E mentre nel cammino della vita andiamo incontro a Lui, presto ci accorgiamo che Egli è già venuto incontro a noi e cammina con noi; respira la nostra aria, è presente alla nostra mensa, illumina i nostri sorrisi, porta con noi il peso della giornata.
La strada ci ricorda anche che la fatica è una compagna inseparabile dell’uomo nel cammino della vita. Non la si può bypassare; anzi è proprio essa a donarci la lezione più grande ricordandoci che siamo limitati e fragili, e non onnipotenti, come spesso ci si vuole far intendere. E sulla strada, nella fatica, scopriamo chi siamo. Figli amati che per andare avanti hanno bisogno di un altro, dell’Altro, dal quale farsi sostenere e con il quale camminare. Nessuno si salva da solo come nessuno può compiere il cammino della vita da individuo isolato dagli altri. La strada ci fa scoprire che l’altro non è un nemico da cui difenderci ma un fratello da abbracciare perché i pellegrini veri, prima o poi, scoprono che c’è un Dio che si fa chiamare Padre.
Possa anche tu, come è accaduto a Francesco d’Assisi e ai tanti santi pellegrini di tutti i tempi e di ogni luogo, poter incontrare il Signore sul cammino che ti stai preparando a fare. Chiedi occhi capaci di riconoscere il Padre nella fatica e nella bellezza che la strada ti metterà davanti. Il cuore poi lo scalderà Lui!
Buon cammino!
"Si curiosus es de Via Capuccina et fortasse eam sequi paras, memento: vita spiritualis non est abstracta et concreta sicut via concreta."
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